Ashtanga Yoga: quando e perché praticare

Dopo aver visto cos’è l’Ashtanga Yoga e le sue serie, cerchiamo di dare qualche tips per una pratica corretta e avvicinabile da tutti.

Il momento migliore per praticare

Ognuno di noi ha una vita diversa, con ritmi ed impegni diversi. Non è possibile definire il momento migliore per praticare quotidianamente che possa andare bene per tutti.
Generalmente si consiglia di praticare di prima mattina: l’Ashtanga Yoga è una pratica energizzante, e se riusciamo a farla appena svegli sentiremo i suoi benefici per tutta la durata della giornata che dobbiamo affrontare.

Nella tradizione si prevede di praticare sei giorni a settimana, cercando di evitare i giorni di luna piena e luna nuova (sta alla sensibilità del singolo decidere se e che tipo di pratica fare in questi giorni), non praticare quando si ha la febbre, e per le donne evitare la pratica durante i giorni del ciclo mestruale.

I giorni in cui non si pratica, oltre a fornire al corpo tempo per potersi riposare, sono anche utili per non sviluppare un eccessivo attaccamento alla pratica stessa.

Se ci siamo avvicinati da poco all’Ashtanga, fare tutta la sequenza ogni giorno potrebbe risultare troppo impegnativo: si può però iniziare ad inserire la pratica nelle nostre abitudini quotidiane, magari anticipando anche solo di 10 minuti la sveglia e fare qualche saluto al sole.
L’importante è iniziare a creare una nuova abitudine, essere costanti, ed includere gradualmente la pratica nelle nostre vite.

Dove praticare

Per la pratica quotidiana a casa, se abbiamo a disposizione uno spazio o addirittura una stanza destinata a questo uso può essere più facile concentrarsi e trovare la voglia di mettersi sopra il nostro tappetino. Non è però necessario: ricercare  il posto perfetto per la pratica, caldo e arieggiato, può diventare una scusa per evitare la pratica.

Una delle innumerevoli cose “belle” di questo yoga è che per praticare è sufficiente lo spazio per stendere il tappetino!

Perché praticare

Non possiamo iniziare a fare yoga con una mentalità negativa, pensando che quella posizione che abbiamo visto sia troppo difficile per noi e non potremo mai riuscire a farla.
Allo stesso modo non possiamo neanche iniziare a fare yoga perché vogliamo ad ogni costo padroneggiare alla perfezione una determinata posizione.

Ci dobbiamo avvicinare con rispetto, con spirito sereno. Ricordiamoci che lo stiamo facendo non con lo scopo di riuscire a stare dieci respiri in verticale o di riuscire a metterci entrambe le gambe dietro la testa! Stiamo facendo un viaggio che ci porterà dentro noi stessi, a conoscerci più profondamente e a credere in noi.

Lo yoga non ha come fine ultimo quello di eseguire una postura perfetta, ma ricercare uno stato di equilibrio. Le posture sono strumenti, non lo scopo.
Dobbiamo comprendere che con l’Ashtanga possiamo vedere i cambiamenti non attraverso il singolo sforzo, ma praticando con costanza e con pazienza.