Il profumo del fio-re spiro

Una simpatica storiella

“Tre pescivendole stavano aspettando in spiaggia l’arrivo dei pescatori per riempire le ceste di pesce per poi andarlo a vendere al villaggio.
Lungo la via del ritorno un monsone buttò dal cielo tanta di quella pioggia che una fioraia, alla vista delle tre pescivendole in difficoltà e zuppe fradicie chiese loro di fermarsi per la notte affermando che per qualche ora il pesce nelle ceste si sarebbe conservato.
Le tre signore accettarono volentieri e la fioraia mostrò loro una stanza piena di profumatissimi gelsomini lavanda e rose per riposare.
Non appena tentarono di addormentarsi le tre pescivendole si resero conto di non riuscire a prendere sonno a causa dell’aria maleodorante che si respirava.
La più anziana delle pescivendole ebbe l’idea, così, di andare fuori e recuperare una cesta col pesce all’interno e portarla in prossimità dei loro letti.
L’odore del pesce al quale erano tanto abituate fece sprofondare le tre donne in un sonno felice e ristoratore.”

Analizziamo la storiella

Per la maggior parte delle persone l’odore del pesce rappresenta l’attaccamento al corpo, sempre impegnato a lavorare per apparire sano, forte e in salute.

Non potendoci tuttavia essere reale benessere fisico, psicologico e emozionale senza una respirazione consapevole ecco che l’odore proveniente dalle attività che noi proponiamo è quello del FIO-RE SPIRO.

L’importanza del diaframma

Per poter godere appieno di una respirazione funzionale occorre prendere consapevolezza circa l’utilizzo del diaframma; infatti molti soggetti riducono l’attività respiratoria al solo utilizzo del torace coinvolgendo muscoli accessori come i trapezi e gli sternocleidomastoidei.

Questo tipo di respirazione può essere giustificato in situazione di forte stress psico-fisico ma non deve rappresentare la normalità nella vita di tutti i giorni.

Infatti utilizzando la muscolatura accessoria non si riesce ad apportare un adeguato apporto di ossigeno ai polmoni e quindi il corpo compensa aumentando la frequenza respiratoria e sovraccaricando la regione cervicale.

Non sono infrequenti casi di cervicalgia, cefalea capogiri o vertigini dovuti non al solo uso ma all’abuso dei muscoli sopracitati.

Non mi soffermerò in questa sede a descrivere struttura e funzionamento del diaframma perché avete la possibilità di trovare queste informazioni nei nostri articoli “Diaframma: anatomia e funzione“, “Relazioni tra diaframma, colonna vertebrale e postura“, “Diaframma ed emozioni: la PNEI“.

Esercizio pratico di respirazione

Da un punto di vista pratico voglio però metterti in condizione di effettuare degli esercizi per apprendere l’utilizzo del diaframma così da poter beneficiare del ruolo di questo muscolo nella dinamica respiratoria di tutti i giorni.

  1. Mettiti comodamente su un tappetino sdraiato supino (a pancia in su) con le ginocchia flesse, i piedi a terra e posiziona eventualmente un cuscinetto sotto la regione cervicale avvicinando il mento allo sterno;
  2. Posiziona il palmo di una mano sulla regione superiore dello sterno e il palmo dell’altra mano sulla regione addominale (come nella foto dell’articolo);
  3. Effettua in maniera lenta e profonda e soprattutto senza sforzo 16-20 inspirazioni col naso cercando di sollevare esclusivamente la mano sopra la pancia ed espirate lentamente dalla bocca (il tutto dovrebbe durare un minuto circa). Attraverso questo esercizio imparerai a prendere confidenza col diaframma;
  4. Effettua di nuovo 16-20 inspirazioni cercando di sollevare esclusivamente la mano sul torace ed espira dalla bocca.

Ripetendo quotidianamente questi semplici esercizi anche più volte al giorno avrai la possibilità di utilizzare e controllare il diaframma nella vita di tutti i giorni.

 

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